
martedì, maggio 06, 2008
...tutti al salone...
per Israele;
L’edizione 2008 della Fiera del libro di Torino sarà dedicata ad Israele.
Chi non vive a Torino
forse non sà
che è da un anno che si è scatenata la polemica,
sfociata ultimamente con le bandiere ebraiche
bruciate in piazza san carlo
in un may day dai toni un po' tristi...
io
la maggior parte delle volte
mi son trovato dalla parte dei csa,
degli squatter,
delle teste calde del gabrio
o dell'askatasuna...
ma ora no.
E' assurdo il boicottaggio al salone del libro,
E' assurdo rivendicare un idea togliendo la voce alla parte avversa,
E' assurdo pensare che gli intellettuali ebraici siano un po' come tanti soldatini che vengono a torino per mostrare quanto sia giusta l'oppressione...
leggendo le ragioni di free palestine leggo
...dedicare la Fiera del Libro ad Israele nel 2008 significa legittimare uno stato di cose inaccettabile da ogni punto di vista, ma soprattutto significa accettare il tentativo di rendere Israele uno stato “normale” mentre non lo è...
Questo significa
aggrapparsi ai vetri.
In un salone del libro
è risaputo che arrivino gli scrittori
e gli intellettuali di un paese.
Quale stato
al giorno d'oggi
potrebbe avere allora il diritto di dedica del salone del libro?
Comincio a capire il perchè
più o meno consciamente
mi son stancato di stare dietro
agli appelli 'antagonisti'...
il gioco non è più affatto divertente
come diceva una vecchia canzone degli Smiths...
il pluralismo culturale all'interno
di questa sinistra dissidente
mi sembra non abbia più diritto d'asilo.
