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lunedì, maggio 10, 2004
...oggi essere banale non è necessariamente un male...
nemici dei nemici;
gli ADF hanno spinto sull'acceleratore eseguendo un buon concerto per nostalgici/reduci dell'acid house
(come me!) con un sound system spartano infilano sottotraccia un'elettronica multietnica...
poche concessioni agli estetismi, alle virate indianofile, qui il guru Sai Baba non entra manco per sbaglio...
Rimangono in canna pezzi considerati anthem anti razzisti anni novanta
come 'buzzin' e 'black and white'.
Cresce il disappunto della Torino universitaria, si taglia con il coltello.
Ma come pago l'ingresso per un concerto combat dub e mi ritrovo in una disco di adolescenti scalmanati!!?
Ebbene si!
Hai sbagliato i calcoli
stasera non c'è niente di indie-rock-pop (ok alla prossima etichetta sonora chiudo il post!?!) e di etnico ci sono solo le magliette verdi-gialle giamaicane e l'odore acre della maria.
Altro che world-music!
Questi suoni sono londinesi e occidentali fino al midollo!
Sono le viscerali scorie radioattive di London city...
Si pensava di accarezzare dei dalmata e
ci si è ritrovati in compagnia di pit bull affamati.
Niente,
ma proprio niente di ricercato.
Più che un concerto,
quasi una sempliciotta delinquente provocazione.
Comunque sia non male le cover
e che cover:
'out of space' dei prodigy (fatta due volte!!) sempre più bella, cover di una cover di rasta marley
e udite udite: 'ready or not' dei Fugees!?!
Con la voce di Lauren Hill a scaldare i cuori...
siamo molto più dalle parti degli illegali rave del east end londinese
che dei centri pseudo culturali no-globbal.
Un dj-set molto poco leonka o buddha bar alternativi e molto più festa proletaria in casermoni abbandonati:
ritmi jungle gemellati con tossiche linee dub, semplici irruenti bombardate techno con cantato 'slang' incomprensibile.
Niente lustrini, sitar etnici, cazzatine sonore e carezze melodiche.
Solo spray rosso che violenta le pareti
e pugni n pancia
gente che balla
mix di razze
united colours of revolution
il dissenso urlato fuck bush fuck blair
le mani che si alzano
bottiglie vuote che rotolano tra le sneackers colorate.
Che bello vedere le facce sconvolte,
deluse e incazzate di chi voleva la giusta colonna sonora al thc portato da casa...
invece niente
solo ottimi bassi per ballare
mica per niente i più soddisfatti sono gli under diciotto
quelli che in fondo non sanno niente degli Asian Dub Foundation
Loro non li 'vestivano' alle manifestazioni.
Le nuove leve dell'antagonismo prendono il testimone allegramente.
Torinoooooo
il nome della nostra città ripetuta nel free style
mentre salgono echi di musica indiana rimasticata in chiave elettronica minimale...
va bene lo ammetto: non c'è un battito con non sia già stato udito...
questi breakbeats li abbiamo 'assaggiati' già mille volte,
ma non riusciamo a stare fermi
manco per sogno
noi la faccina disgustata la lasciamo agli altri...
per stasera non saremo Alberto Campo
sotto sotto si capisce che l'originalità è ai minimi storici,
ma siamo di bocca buona noi.
Oggi di originale c'è davvero poco in ambito più o meno antagonista...
per non parlare dell'area elettronica che può solo salvarsi
rinnegando quello che è diventata:
la salvezza solo dando alle fiamme la techno dei pubblicitari,
quella liofilizzata degli artisti off e la chill-out delle passerelle più o meno alternative.
...sembra proprio lampante che gli unde rworld sono l'esempio da seguire
sempre più criptici
nascosti
oscuri
e in qualche modo
innovativi.
Two months più avanti di tutti.
Vendere meno per vivere più a lungo.
Va beh ora lasciamo stare, qui all'hiro non si crea niente di nuovo:
oggi si balla punto e basta.
Prove tecniche con technics.
Un due tre.
Domani si colpisce secco
siete pronti
ready or not’
here i come’
you can’t hide
gonna find you and take it slowly
ready or not’
here i come’
you can’t hide
gonna find you and make you want me.
(The essential disturbance: beetlEblue ascolta ADF di nascosto...)
? anKor at : 15:18:00
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