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giovedì, maggio 27, 2004
::miss kittin::
soundtrack of now;
Miss Kittin nacque nel '73 a Grenoble nel sud est della Francia.
Sì, la Francia; l'amata odiata Francia.
Je t'aime moi non plus.
A Torino è sempre stato imperante il legame con la Francia,
Lione, l'autovelocità promessa, temuta, desiderata e osteggiata
con i transalpini lì alle porte.
El paso che invade le strade con la legittima lotta NO TAV, che sinceramente non ho mai compreso... in fondo è davvero un sogno arrivare a Paris in 5 ore più o meno. Ma torniamo alla Miss.
Dopo la specializzazione in arte contemporanea al Beaux-Arts di Grenoble nel biennio '93-'94, Kittin andò ad Amiens per finire il ciclo di studi in
graphic design. Per pagarsi i corsi fece lavoretti come commercial DJ fino a quando nelle alpi francesi ebbe la rivelazione che le cambiò la vita per sempre:
il suo primo rave, organizzato dalla Warp, una folgorazione,
quella notte
complici i geniali KLF, LFO, Aphex Twin e Autechre
le si aprirono gli occhi...
ecco che entrò in collettivi d'avanguardia per organizzare illegal party in vecchi forti militari sulle montagne.
1994 fu la prima volta che il nome Miss Kittin apparse su un flyer.
Ma torniamo ai giorni nostri.
La DJ francese ha fatto uscire in questi mesi il suo nuovo album che è meno techno (variante electroclash) di quanto mi aspettassi, ma spacca lo stesso.
Conquista dal primo all'ultimo b.p.m., un suono molto tedesco, massiccio, industriale, berlinese, fuxia, ecstatico, minimale, da colonna sonora velocizzata di film sovietico di fantascinza di serie B.
Al primo ascolto la matrice anni 80 è evidente (Happy Violentine), che sò new order, joy division, killing joke, ma in maniera latente si nasconde tra le stanze buie delle tracce un diavolo punk anarchico che prende un pò per il culo il Capitale, meet Sue be She. Sul versante punk il cantato ricorda alla grande le mai dimenticate Elastica che un po' come gli stone roses sono partite con il botto nel primo album per poi scappare con il bottino per vivere meglio (credo che sia un esempio da seguire).
Se Kiss Factory è la figlia spudorata e illgittima di Personal Jesus' dei depeche mode (non_si_esce_vivi_dagli_anni_80!), Soundtrack Of Now (vero gioiellino!!!) è senza ombra di dubbio una white label fregata agli unde rworld del periodo moaner... house essenziale che sale come l'elicottero prima del bombardamento del cuore... i poche parole è la traccia migliore.
Ma proseguiamo... I'm allergic to my self, sono allergica a me stessa, sono allergico a me stesso, siamo allergici a noi stessi, ci autodistruggiamo giorno dopo giorno in qualche cosa che non ci appartiene, svolgiamo diligentemente un ruolo che ci siamo autoimposti con stupidità estrema.
Non c'è niente che ci da più sicurezza del nostro ruolo sociale stampato con il fuoco; impiegata, sviluppatore, brava persona, marito, moglie, cittadino liberale, consumatore ideale, intellettuale della sinistra progressista, fautore delle iniziative culturali, utente omintel, tim, quello che risponde educato al sondaggio telefonico, che compra il dvd di 'velvet goldmine', che fa la coda alla fnac, che lava l'auto al venerdì sera, perchè c'è meno coda, che firma gli appelli di amnesty in via roma, che non si sofferma sulle foto, dolce e gabbana costano molti di più delle diesel...
tutto va a avanti fino a quando diventiamo in qualche modo allergici a noi stessi...
fino a quando non ci imbattiamo nelle distorsioni,
nei cambiamenti repentini,
negli imprevisti,
è il momento giusto per abbandonarsi ai professionisti del caos che con dionisiaco piacere ci bombardono i (pochi) neuroni del cervello con Professional Distortion,
frasi ripetute ossessivamente
una 'born slippy' molto più glaciale...
c'è un momento in cui tutto si ferma
come nei migliori dei rave
il ritmo cala improvvisamente a metà di 'Requiem For A Hit'
con la voce d'angelo sadomaso di miss kittin che sembra calare dal cielo
come un canto del cigno
immesro nel senso poetico della fine
decadenza / danza
estetica
moderna.
E' il momento più alto di tutti i sessantaminuti circa di 'i com'.
Non c'è spazio per le lacrime
la fine di tutto
non si può che aggrapparsi con tutte le forze
a una speranza di rinascita.
La locomotiva lanciata a bomba contro l'ingiustiza è stata brutalmente sabotata
fatta saltare in aria
con kili e kili di tritolo.
E' stato uno spettacolo, ci hanno messo pure in fila per vedere le fiamme alte,
la fine del pericolo rosso,
ma in cuore nostro lo sapevamo benissimo qual'era il vero pericolo,
il vero nemico,
il lupo in veste d'agnello.
Il diavolo probabilmente...
Maggio 2004.
Miss Kittin non sarà Bob Dylan, non canterà mai con la chitarra al collo alle manifestazioni pacifiste, non avrà mai fiori fra i capelli mossi...
sono cambiati i tempi,
ora il dissenso vive nascosto,
si camuffa,
si veste alla moda,
mantenendo un ghigno beffardo nichilista.
OK,
ora andiamo a costruire opere d'arte
con i nostri pneumatici...
(The essential disturbance: 2001 - the largest drawing produced by tyre marks)
? anKor at : 17:16:00
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