Tank Girl by Jamie Hewlett
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  • venerdì, novembre 28, 2003


    ...ascoltami ankor...
    la tua insopprimibile esigenza di non crescere;
    se nel mio blog ci fosse il diritto di replica mi sentirei più corretto...grazie ankor, sei proprio ammirabile, mi sputtani senza nessun diritto di replica (che non sia in questa forma ipotetica). Una persona corretta, proprio una persona corretta.
    Allora quale grande colpa ho mai commesso?
    Eccomi qua, io elisa, incubo delle tue notti piene di giri notturni carichi di livore...
    non perdi occasione di mostrare il mio lato (negativo) idealizzato.
    Tu ankor, un vero Petrarca ignorante all'incontrario che sputtana la sua donna (non amata).
    Partiamo con ordine: il mio essere sincera è stato doloroso per te, lo ammetto, ma avresti preferito un atteggiamento ipocrita? Avresti preferito una serie di bugie piene di dolcezza?
    Ankor, io ora sono contenta perchè dovrei sentirmi in colpa per questo?
    Lasciarci è stato l'unica cosa giusta da fare.
    Ogni amore che finisce male non può essere giudicato come un reato con vittima e colpevole.
    Le tue gelosie, le tue frecciate, i tuoi mutismi non sono colpe da imputare a distanza di anni e mai lo farò.
    Ora perchè tu rivanghi quello che è stato?
    A che cosa serve?
    Anche tu ora sei felice, stai finalmente con la ragazza più dolce che io conosca eppure mi tiri in ballo nel tuo stupido web log.
    Mi sembra che questo tuo accanirsi sulla 'nostra relazione' sia un modo come un altro per rendere il tuo post più vero, più sentito, più doloroso, insomma pare quasi di sentire in sottofondo quelle tristi canzoni degli Smiths che sentivi allora...
    Se sogni altri posti da vedere, altri viaggi da fare (in Argentina!?!?!? ma se per andare ad Alassio abbiamo discusso circa tre giorni!) non vedo cosa cazzo centro io.
    E poi cosa usi il nomignolo Eli, ti ho già detto mille volte che non mi piace!
    Te la dovrei far pagare per tutte le domeniche di merda che mi hai fatto passare perchè la tua Inter le aveva prese (come sempre!).
    Ma io, a differenza tua, rivango ancora quei giorni tumultuosi solo ora, dopo i tuoi innumerevoli post fastidiosi in cui ti lecchi le ferite come una vittima della crudeltà femminile.
    Dici ...quello che è stato è stato, quello che è morto dentro di me, niente e nessuno lo potrà bonificare... Mi cadono le braccia: ma non ti sei accorto che dopo la fine della nostra scassata storia d'amore le nostre esistenze sono migliorate parallelamente?
    Non ti sei accorto di quanto ci ha fatto crescere capire i nostri limiti, le nostre manie insopportabili, le nostre ossessioni da 'curare'?
    Io saprò scrivere un 'manuale di distruzione maschile in dieci capitoli' tu è già un anno che te ne stai lì a scrivere un blog autoreferenziale in cui ti lamenti con quelli che non ti hanno compreso, non ti hanno amato abbastanza , non hanno saputo digerire quello che di te è insopportabile!
    Cresci ankor, apri quegli occhi renditi conto che è gisto ricordare il passato, ma senza recriminare sempre su tutto e tutti...
    Tu sei una manuale vivente su come incominciare mille cose e portarle poi avanti con pigrizia e disordine.
    Se non c'era la tua nuova ragazza a convincerti a buttare qualcosa dalla tua camera a quast'ora saresti sprofondato in quintali di muzik,select, pcWorld, mixmag e nme.
    La tua techno maledetta giusta colonna sonora della tua mediocrità.
    Ti ho imprestato 'parnassius guccini' e per te è stata una rivelazione...
    Ascolta 'amore che vieni amore che vai' di De Andrè, forse riuscirai a capire che la fine di un amore non è un evento per forza di cose drammatico e che nella vita ogni elemento esistenziale è bonificabile.
    Ma niente, so già che in auto fra poco rimetterai la tua solita techno, 'two months off' degli underworld e continuerai a viaggiare con la mente con la tua incrollabile convinzione che tutto poteva andare diversamente.
    IO HO SEMPRE ODIATO IL TUO PESSIMISMO COSMICO.
    Tu non sei capace ad essere felice, tu sempre fermo al mantra di Schopenhauer: la soddisfazione non è che momentanea e si traduce subito in noia...
    Lasciamo poi stare i tuoi gusti culturali.
    Sei sempre un bastian contrario dotato di poca genialità.
    Su Rumore o su Sentieri Selvaggi vai a leggere, come ogni bravo conformista, quali sono i film della stagione che bisogna vedere/amare...
    Sapevo che eri immaturo in tutto, ankor, ma non sapevo così tanto...
    se matrix è stato fortemente criticato è perchè non è un gran film.
    Dovevo intuirlo da quando mi hai parlato così bene della versione filmica di spider-man.
    E quel mattone di 'dogme2- idioterne'che mi hai fatto sorbire?
    Il tuo film ideale come la tua musica ideale deve essere pesante, triste e poco amata dal grande pubblico come dalla critica.
    I fenomeni di nicchia sono il tuo pane quotidiano peccato solo che la maggior parte di questo pane sia avariato alla grande.
    Vieniti a riprendere i vinili dei Pulp tanto ho venduto il giradischi...


    elis a
    ? anKor at : 15:54:00 0 Commenti

    giovedì, novembre 27, 2003


    'dishes' - pulp;
    I am not Jesus though I have the same initials
    I am the man who stays home and does the dishes.
    how was your day?
    Is that woman still trying to do your head in?


    massi
    ? anKor at : 14:18:00 0 Commenti

    martedì, novembre 25, 2003


    ...un titolo che non spiega forse niente...
    viaggi notturni in auto ovvero l'insopprimibile esigenza di partire;
    una foto che non spiega forse niente....lunedì ventiquattro novembre... parcheggio in piazza san carlo, zona blu, 2 euro all'ora, decido che 1 euro per un'ora bastano e avanzano.
    Sono le sei e trenta di sera, un vecchio viaggia con l'ombrello sotto i portici, sgnacco le palle al toro dorato... porta bene.
    Il bar mi serve una birra piccola sgasata e calda, una tipa impellicciata continua a parlare a voce troppo alta della pioggia intermittente degli ultimi tre giorni.
    Ma cazzo vuoi? Sono tre mesi che fa un caldo porco e secco... lascia che piova...
    il mio amico di sventura arriva puntuale decidiamo in quale pizzeria andare...
    A torino le pizzerie sono piccoli mondi a parte...
    laboratori etnici di interazioni losche...
    la pizza è buona,
    come ogni pizza.
    La cameriera obesa guarda il cassiere con troppa insistenza... c'è complicità, sento che parla di marocchini e albanesi, che ci rubano il lavoro, che non si può più girare
    tutta la scena it's so sad....
    non è il razzismo a farmi paura
    sono le persone.
    Le loro incrollabili certezze.
    E' una vita fatta di niente.
    Le nostre piccole convinzioni borghesi vivono di fiammate deboli,
    weekend monotoni, personaggi marginali, imprese banali.
    Eppure trionfano falsi sorrisi spensierati.
    Questa crema avariata è coperta di zucchero.
    Sfogarsi contro il diverso è lo stupido sport nazionale legalizzato.
    Va bene tutto, ma cerchiamo di evitare di attaccare i più deboli...
    troppo facile.
    Troppo meschino.
    Meglio vivere a braccetto ora e sempre con il caro cupo pessimismo...
    vivere nel dubbio anche quando QUASI tutto va bene...
    in questa mia vita....
    giorno dopo giorno..
    Ve beh...
    andiamo avanti,
    ieri sera dopo la pizza siamo andati a vedere matrix revolutions,
    non male.
    Tutti i colleghi me ne avevano parlato molto male e come sempre succede invece a me è piaciuto...
    ...meglio il gladiatore, certo, visto, anzi ri-visto lunedì scorso alla tele...
    135 minuti rapito dentro una storia avvincente.
    Una nuova iliade con le logiche informatiche come protagoniste...
    Altro che oriente... è il caso di guardare oltre i colpi di kung fu
    Crash di sistema, virus che divengono funzionali, installazione di un nuovo sistema operativo (l'agente) che va in confitto con la struttura generale del kernell (l'architettura software), system call, interruzioni, batch plurimi per la disinstallazione dei processi instabili
    No, non ho bevuto poi tantissimo prima di vedere il film...
    Se il regista fosse stato Kubrick (si quello di 2001!!!) lo avrebbero proiettato nelle scuole con l'intera trilogia...
    Non sarà così...
    La critica storce il naso...
    Dopo il film ho volutamente preso la via più lunga verso casa,
    passando per le vie bagnate della Torino by night.
    Faccio via nizza e poco dopo passo sotto casa di Eli...
    la mia ex...
    Alcune ragazze possono scrivere manuali di distruzione maschile in dieci capitoli.
    Cicilicamente penso a lei con tenera rabbia e così il dolore sale...
    è stata una cotta colossale, lo ammetto, ma la caduta altrettanto fragorosa.
    Perchè ci penso ancora?
    Perchè non è facile non farlo...
    Noi siamo quello che subiamo...
    Quello che è stato è stato,
    quello che è morto dentro di me,
    niente e nessuno lo potrà bonificare.
    ...mais plus d'un les a suivis en enfer quand sont morts Barrow et Bonnie Parker...
    Comunque sia grazie alla mia ex, agli effetti collaterali,
    devo l'insopprimibile esigenza di partire
    mentalmente y fisicamente...
    La valigia sempre pronta per viaggi futuri idealizzati...
    Io non ho mai lasciato il vecchio continenente...
    Mi piacerebbe vedere l'Argentina ferita e vitale...
    In fondo vorremmo tutti essere in altri posti,
    con altri sfondi, in altri film con colonne sonore adeguate...
    ma niente... il nostro declino è molto meno luccicante di quanto avevamo sognato.
    Perchè questo pessimismo?
    La granitica forza inquinante della disillusione.
    Arrivato a casa, accendo mtv e mi accorgo in ritardo che è cominciato
    il nuovo prog di massimo coppola Pavlov
    una specie di blog visivo autoreferenziale
    ne guardo 20 minuti
    mi addormento un po' e
    mi esalto solo quando sento che l'egocentrico massimo inserisce 'Bonnie and Clyde' di Gainsbourg (1968) .
    Serge Gainsbourg
    Francese di parigi...
    cassettina usata comprata al mercato delle pulci (pronuncia autoctona più o meno mercè del la pè)
    Ho visto la sua casa imbrattata dai messaggi degli ammiratori,
    l'eternità dell'arte è superiore ad ogni nostra meschinità
    ad ogni nostra piccolezza.
    Ok non sono il solito beota leghista, ma anch'io ho la mia bella dose di banalità.
    La mia bella dose di arroganza, urlo a chi mi taglia la strada al semaforo e compro libri che leggo lentamente,
    svogliatamente.
    Per essere trendy ho chiesto a Giulia il cd di Cristina Donà,
    non ricordo quale, so solo che è durato poco nel lettore.
    Non mi piace...
    Mi da il latte alle ginocchia....
    Veramente due ppalle artistiche!
    OK! OK! Sono io che non ne capisco un cazzo di musica...
    Della musica senza compromessi...
    Della musica libera...
    Della musica artistica...

    Impallinati dai gunners...
    Spengo tutto e
    mi accorgo che sabato prossimo una cosa può non potrà rendermi felice.

    Comunque sia,
    viva viva serge gansbarre!


    massi
    ? anKor at : 11:19:00 0 Commenti

    giovedì, novembre 20, 2003


    ...action non violente et joyeuse...
    les amoureux du métropolitain;
    chiudete gli occhi, immaginate un sottofondo 'manonegro', vandali francofoni negli spazi metropolitani:
    ...au coeur de la ville endormie
    Reposent des millions d'gens soumis
    Personne d'autre pour hurler la nuit
    Que l'vieux clochard sous l'pont Marie
    Dans la rue ya plus qu'des matons
    Tous les apaches sont en prison
    Tout est si calme qu'ca sent l'pourri
    Paris va crever d'ennui...
    Allons enfants de la patrie
    Contre nous de la tyrannie
    Dont nous abreuvent les bouffons
    Du baron qui règne à la mairie...
    Paris se meurt aujourd'hui
    D's'être donnée à un bandit
    Un salaud qui lui a pris
    Ses nuits blanches
    Paris la nuit c'est fini
    Paris va crever d'ennui
    Paris se meurt rendez lui
    Arletty!

    Voglio la metropolitana di Torino 2006
    come quella di Parigi
    l'arte povera e moderna
    nel nostro sottosuolo
    a portata di tutti...
    Come un tunnel nell'inconscio
    e nell'incoscienza artistica...
    Coprire i cartelloni alienanti è un arte salutare...
    La rassegnazione è un suicidio quotidiano!


    massi
    ? anKor at : 15:57:00 0 Commenti

    lunedì, novembre 17, 2003


    ...io, un blogger bovaro al cinema 2...
    vivere e dormire al torino film festival;
    In ogni festival dovrebbero scrivere all'ingresso a caratteri cubitali:
    Emmanuelle Béart bella non c'è che dire...Non fidatevi mai dei capolavori!
    Io odio la critica fighetta, la loro puzza sotto il naso che glorifica ogni cazzata autorale, ti fa sentire ignorante come una zappa quando vedendo un film noioso tu lo definisci un film noioso, anche se è francese, anche se il regista ha partecipato al 'movimento', anche se il senso del fantastico viene evocato tramite riflessi archetipici della mitologia celtica... in poche parole vi odio, brutti adoratori del nulla!
    Se al mattino è andato tutto bene perchè ho scelto IO cosa vedere, il mio pomeriggio l'ho invece affidato nelle mani della critica italiota: e non l'avessi mai fatto!
    I centocinquanta minuti di 'Histoire de marie et julien' buttati via gridano vendetta! Il regista francese Jacques Rivette sarà un artista a tutto tondo, ma il suo film è lento, inutile, mal recitato e pretenzioso...
    Il bugiardino mi informa che il progetto è stato interrotto 27 anni fa... perchè diavolo ora Rivette ha cambiato idea?
    Un dubbio mi viene... o è aumentato il costo dell'affitto della sua casa a Parigi o il suo sogno del cassetto era vedere le splendide tette di mademoiselle Emmanuelle Béart (voto ****).
    Le tette di Emmanuelle Béart in effetti sono culturalmente significative, però a 'sto punto si poteva risolvere il tutto facendo un cortometraggio alla Tinto Brass, evitando di martoriare gli spettatori con centocinquanta minuti di psicologismi e dialoghi inconcludenti.
    La storia: un uomo si innamora di una ragazza molto più giovane di lui e molto più figa avvenente di quanto potesse sognare, la passione aumenta proprio nel momento in cui traspare il lato nascosto e misterioso della ragazza... le sue incursioni nel mondo dei redivi diventano sempre più dolorose perchè affiora la consapevolezza che questo amore, sempre più infuocato, è destinato a finire. Cerco di scrivere qualcosa di sensato, ma non è facile... tenete conto che mi sono addormentato a metà film e dieci minuti prima dell'inizio dell'opera ho rivisto una mia vecchia amica, per cui sapete come vanno queste cose, si è parlato delle vacanze in puglia, di quanto era più bello il festival in centro torino al reposi o al massimo, dell'attesa delle chicks on speed previste all'hiroshima e della bastardata goliardica di tre suoi amici del dams che gli avevano consigliato questo capolavoro di film francese!
    Finito il film ci siamo tirati su bevendo una birretta in un bar anonimo in quel gigantesco scatolone multicolore denominato lingotto... lei se ne poi andata a vedere un film d'autore italiano (Tonino De Bernardi) io ho preferito andarmene in sala 6 per i cortometraggi di Brakhage, autore controculturale americano iniziatore del cinema sperimentale...
  • sabato ore 14.45 HISTOIRE DE MARIE ET JULIEN di Jacques Rivette (Francia, 2003, 35mm, 150')
    Con Emmanuelle Béart, Jerzy Radziwilowiccz, Anne Brochet, il film di un grande maestro che riprende un progetto interrotto 27 anni fa. "Allora avevo ancora voglia di mettere l'accento sul versante fantastico della storia. Oggi quello che più mi interessa è la storia d'amore tra quest'uomo e questa donna, alla quale all'inizio non sono preparati. L'amore li prenderà di sorpresa, ed è qui che il 'fantastico', con la sua logica d'acciaio, costringerà i personaggi a uscire da sé stessi, a confrontarsi con ciò che li oltrepassa in ogni senso, fino al 'sublime'" (Jacques Rivette)
    voto:1/2 *
    Più di due ore di sofferenza per vedere du' bocce (come si dice in Francia)
  • sabato ore 18.00 Omaggio a Stan Brakhage MARYLIN'S WINDOW di Stan Brakhage (USA, 1980, 16mm, 9')
    LOVESONG di Stan Brakhage (USA, 2002, 16mm, 12')
    THE JESUS TRILOGY AND CODA di Stan Brakhage (USA, 2001, 16mm, 20')
    Un raro gruppo di 35mm, due dei migliori Brakhage degli ultimi anni, e il primo film di una nuova serie a cui il regista stava lavorando poco prima di morire, Chinese Series.Con l'opera di Stan Brakhage il colore, il pittorico, l'arte figurativa astratta prende movimento e si fa cinema.Incursioni nella pellicola e con la pellicola. Schizzi e blow-up attraverso una tela multimediatica che si fa schermo e fa schermo sulla realtà, vista con i colori e l'animazione di paesaggi, cose, volti, situazioni che si possono appena vedere se non immaginare.
    voto: *
    Riconosco l'enorme bravura artistica e tecnica del regista americano, ma sciropparmi cortometraggi senza audio e con la successione di fotogrammi 'pitturati' non fa per me... la prossima volta che c'è Brakhage nel cartellone mi porto il walkman e mi ascolto i primal scream di 'xtrmntr'... quelle immagini disturbanti in continua evoluzione sarebbero perfette per un rave!
    Cinque minuti prima della fine del cortometraggio-mattone si sente il rumore dell'allarme: un ragazzo è scappato dalla sala passando dall'uscita di sicurezza...
    risate in sala
    sbrodolate pittoriche sullo schermo.

    Io ho nostalgia di 'Attila flagello di Dio'!



    'sleepy' massi
    ? anKor at : 10:31:00 0 Commenti

  • domenica, novembre 16, 2003


    ...io, un blogger bovaro al cinema 1..
    il coraggio di svegliarsi presto per vedere 'nafas-e ameegh';
    Se al pomeriggio purtroppo mi sono sorbito 'histoire de marie et julien' di Jacques Rivette e tre cortometraggio di Stan Brakhage, nella mattinata di sabato 15 al Torino Film Festival ho avuto il coraggio di sveglarmi presto (di sabato mattina!!!) per assistitere ad un bel film iraniano in concorso (NAFAS-E AMEEGH) e ad un ironico e divertente omaggio a Harvey Peckar, un disegnatore americano di comics underground (AMERICAN SPLENDOR);
    Nel dettaglio ecco i due film da salvare:
  • sabato ore 10.00 Concorso Internazionale Lungometraggi 2003 NAFAS-E AMEEGH di Parviz Shahbazi (Iran, 2003, 35mm, 86')
    Tehran, oggi. Due ragazzi, Kamran e Mansour, e una ragazza, Ayda, fra esperienze condivise e fratture esistenziali, impegni universitari, nichilismo spinto fino alla morte, seduzione e desiderio in una società repressiva, dove anche togliersi il velo in auto accanto alla persona amata diventa segno di erotismo, come un vero e proprio strip-tease.
    voto: ****
    Il realismo poetico e semplice del regista iraniano ci conquista inesorabilmente!
  • sabato ore 12.00 Americana AMERICAN SPLENDOR di Robert Pulcini, Shari Springer Berman (USA, 2002, 35mm, 100')
    Comic strip, documentario e fiction per un film acido, tenero, ironico e depresso sul fumettaro underground, collezionista di dischi e protetto di Robert Crumb Harvey Peckar. Ha vinto Sundance 2003.
    voto: ***
    Un antieroe white trash che ride di se stesso e della stupidità dei precetti dell'american way of life.

    Comunque sia una giornata piena di ottimi 'brodini riscaldati' che mi riempono di malinconia nel pensare che a questo festival torinese negli anni passati ho visto film splendidi come:
    'Funny games' di Michael Haneke,
    'The last days of disco' di Whit Stillman,
    'My name is Joe' di Ken Loach,
    'Matti da slegare' di Silvano Agosti e Marco Bellocchio, ,
    'Pecker' di John Waters,
    'Requiem for a dream' di Darren Aronofsky,
    'Velvet goldmine' di Todd Haynes...


    massi
    ? anKor at : 16:34:00 0 Commenti

  • lunedì, novembre 10, 2003


    ...forse...
    l'arte moderna non fa schifo;
    Stampa digitale su alluminio di Matteo Basilèdomenica pomeriggio inoltrato
    dopo tre ore e mezza a vagare
    tra gli stand di ARTissima 10
    siamo tornati a casa,
    ci siamo addormentati
    e sotto le coperte ci ha raggiunti
    Vasco, il nostro gatto grigio di quattro mesi.
    Il woolrich appallottolato su una sedia,
    il poster di south park che si stacca,
    i levis mal piegati,
    la borsa nera adidas del calcetto all'angolo...
    Oggi siamo un opera d'arte iper-realista,
    forse troppo felici per essere contemporanei.
    Lentamene tornano alla mente frammenti della mostra:
    una foto gigante di un incendio,
    Gesù che visita l'assolata periferia napoletana,
    una statua dorata di un tossico in tuta Nike che mima un'iniezione,
    nuove iconografie spiazzanti del logo commerciale,
    la solitudine persa nel vuoto delle nostre combattenti dell'est immortalate da Rineke Dijkstra,
    aldilà del muro c'è sempre un muro,
    Bush che esce da una tanica di benzina a stelle strisce (ma l'artista antagonista quanto ama i NOFX?),
    i tatuaggi sulle labbra di Matthew Griffin,
    le geishe moderne e nude di Araki,
    quelle simboliche e rivoluzionarie di Neshat,
    il suono electroclash di fischerspooner che esce da un portatile HP,
    il sesso acrilico come antitesi del pornografico,
    'Und sie bewegt sich doch!' chissà cosa vuol dire?
    l'estetica della lotta... libera,
    ma quelle sono vene o coralli!?!?!?!?
    passeggiate serene sulle colonie lunari di Ohad Meromi,
    l'astronave in gomma uretanica presa in prestito dai manga,
    un'ironica auto ecologica coperta d'erba,
    la natura salvifica, fascinans et tremens,
    un cielo surreale che può essere fotografato e infine inscatolato,
    lasciarsi avvolgere da un'alba immensa,
    il ballo sfrenato di due Doc Martens al ritmo di 'give it away now' dei RHCP,
    finestre che non ridono,
    l'aria della Parigi che amiamo,
    immagini del Tg2 durante il G8 visualizzate come un videogame della PS2,
    il cacciatore si riflette nella preda,
    la donna musulmana vincerà la guerra,
    una splendida foto di due ragazze felici che adagiate sui bordi di uno stagno,
    mano nella mano guardano le nuvole all'orizzonte cariche di pioggia.
    Non ho una bic: non ho la possibilità di segnarmi il nome dell'artista.
    Mai andare a un'installazione senza una bic!

    L'arte moderna forse vive.

    E domenica prossima?
    Ci vediamo al Torino Film Fest.


    massi
    ? anKor at : 15:33:00 0 Commenti